Infeltrire i capi acquistati è un dispiacere, infeltrire i capi che abbiamo pazientemente lavorato è decisamente sinonimo di tragedia! Quando ho iniziato a lavorare a maglia non potevo assolutamente concepire di lavare a mano i capi in lana. Le ragioni sono quelle che chiunque di noi potrebbe avere: “Non ho pazienza di lavarli e risciacquarli, strizzarli”, “Cosa l’ho pagata a fare la lavatrice???”,”Mi rifiuto categoricamente nel 2018 di lavare a mano come la bella lavanderina!” e così via…
Esperimenti
Il primo dispiacere però è arrivato quasi immediatamente. Non sapevo nulla di filati e poco di lavaggio dei filati. Avevo appena finito la mia prima creazione con il kit di We Are Knitters che avevo acquistato ed ero molto soddisfatta. Questa esperienza mi ha introdotto al mondo del lavoro a maglia e avrei voluto trattarla a dovere. C’è da dire che con il programma di lavaggio lana della lavatrice non avevo mai avuto problemi e quindi sono andata sul sicuro.
L’ho infilata nella macchina con ciclo apposito a 30°C ed ecco che mi sono ritrovata a stare con l’ansia dell’infeltrimento per 1 ora e mezza. Purtroppo non sapevo che i filati a stoppino sono tra l’altro molto portati per loro natura all’infeltrimento… e non sapevo nemmeno che non solo la temperatura ma anche il movimento porta all’infeltrimento. Questo scaldacollo lavorato con filato super bulky che bagnato pesa almeno 4 volte tanto era l’ultima cosa che doveva finire in lavatrice!
… e infatti è uscito leggermente infeltrito.
Una grande delusione!
EDIT 04/08/2023: Da gennaio 2023 abbiamo cambiato la lavatrice e ho provato subito il lavaggio lana sui miei capi acquistati. Ho notato sostanziali differenze in questo ciclo di lavaggio rispetto alla mia vecchia lavatrice (anno 2006). Dopo questa esperienza questo articolo è stato un po’ riaggiustato e dopo la spiegazione del lavaggio a mano, vi racconto anche come provare con la lavatrice e cosa osservare del vostro programma per la lana per capire se può funzionare bene sui capi realizzati a mano.
Utilizzare solo filati lavabili in lavatrice
Da quella prima traumatica esperienza ho provato qualche filato acrilico, qualche filato superwash ma ho scoperto che non mi piace per nulla lavorare l’acrilico e spesso anche se non si infeltrisce finisce per rovinarsi in altri modi (pallini!!). Non mi piace lavorare nemmeno la diffusa lana merino superwash, quella super ritorta, perché è molto scivolosa.
Mi sono piaciuti invece i filati superwash che hanno un feeling più naturale e grezzo come per esempio Drops Karisma o i filati per le calze che spesso sono appositamente trattati per essere lavati in lavatrice.
Purtroppo però con la grande varietà di filati che questa “epoca di risveglio del lavoro a maglia” ci sta regalando è davvero limitante pensare di lavorare solo qualche filato superwash.
Dovevo assolutamente trovare una soluzione per poter lavare facilmente i capi lavorati con filati di ogni tipo!
Lavaggio a mano
Nelle varie ricerche che ho fatto online mi sono imbattuta nel lavaggio a mano e strizzatura con asciugamano, che è diventato subito il mio metodo di lavaggio preferito.
Veloce e, soprattutto, senza ansia da attesa!
Vi racconto ora tutte le fasi del processo.
Ammollo
Innanzitutto bisogna immergere il capo in una bacinella con acqua fredda o tiepida dove sia stato sciolto un detergente neutro. Si può muovere un po’ il capo, senza strapazzarlo, per farlo inzuppare bene e lasciarlo a bagno 15 min.
In commercio si trovano numerosi tipi di detergenti per capi delicati ma per i lavori a maglia io consiglio quelli appositamente studiati e senza risciacquo.
Il detergente che sto usando ora e con cui mi trovo molto bene si chiama Eucalan, prodotto Canadese dalla trentennale esperienza. Ne basta un cucchiaino in una bacinella. La peculiarità di non doverlo risciacquare ci viene incontro in maniera duplice: si risparmia tempo e non si maneggia troppo il capo rischiando di rovinarlo o infeltrirlo. Eucalan esiste in diverse profumazioni, io prediligo la lavanda.
Recentemente il prodotto ha subito un leggero restyling quindi potreste trovarlo in due versioni (vedi foto)
Esistono altri detergenti simili ma non li ho ancora sperimentati. Su Amazon ne ho trovati altri due, entrambi con molte recensioni positive. Uno è Soak, prodotto anch’esso Canadese e l’altro è KnitIQ, prodotto negli U.S.A.
Esiste anche un detersivo di produzione italiana Detersivo per lana “Mio Caro” in confezione da 200ml. Alice di “Di lana e altre storie” l’ha fatto produrre e commercializzato. “Mio Caro” fa poca schiuma, per cui serve poco risciacquo. L’ho provato recentemente sia a mano che in lavatrice. Ottimo.
Pressatura nell’asciugamano
Mentre il capo sta in ammollo preparate almeno 2 asciugamani puliti per l’asciugatura. Se il vostro capo è realizzato in un filato scuro e c’è rischio che perda un po’ di colore nei primi lavaggi, allora meglio che gli asciugamani siano scuri o vecchi. Se il vostro capo è realizzato con un filato molto pesante preparate qualche asciugamano in più. Stendete uno degli asciugamani per terra. Nel caso di un capo pesante stendetene direttamente due insieme.
Passati 15 minuti il capo va risciacquato, se il detergente utilizzato lo prevede, e poi pressato con le mani, senza torcerlo, per eliminare l’acqua in eccesso.
Bisogna poi trasferire il capo sull’asciugamano stendendolo senza strapazzarlo troppo, cercando di dargli la forma originale.
a questo punto arrotolate l’asciugamano con il capo all’interno pressando bene. L’asciugamano assorbirà l’acqua e sarà quasi come se avesse fatto la centrifuga. Un secondo passaggio in un asciugamano asciutto potrebbe essere necessario, quindi estraete il capo dal primo e ripetete l’operazione.
Asciugatura
Ora è il momento di stenderlo. I lavori a maglia vanno sempre stesi in piano. Io posiziono un asciugamano asciutto sullo stendibiancheria e poi ci appoggio il capo sopra. Per capi molto pesanti o lavorati con pizzi, utilizzo spesso i tappetini in schiuma EVA come per il bloccaggio, ma ultimamente sto utilizzando anche queste reti per stendere che permettono un passaggio dell’aria ottimale.
La parte dell’asciugatura è quella più lunga e noiosa. In inverno poi, per alcuni capi, ci possono volere anche due giorni. Non siate tentati però di metterlo troppo vicino al calorifero. I capi fatti a maglia, soprattutto se con fibre naturali e pregiate non amano il calore intenso. Va bene posizionare lo stendino nei pressi della fonte di calore ma mai a contatto. Abbiate pazienza.
Un ultimo consiglio: anche se lavate a mano state attenti alla temperatura dell’acqua e seguite le istruzioni in etichetta.
Qui vi lascio un video dove si vede tutto il processo (compreso il risciacquo) e l’arrotolamento.
Questo ad oggi è il metodo che utilizzo più spesso.
La lavatrice
Se la lavatrice ha qualche anno, come era la mia al momento della prima stesura di questo articolo (era stata acquistata nel 2006), il mio consiglio è di riservare questo tipo di lavaggio a quei capi lavorati in filati superwash. Ci sono alcuni maglioni in fibre leggere oppure maglioni acquistati, anche fatti di filati pregiati, che ho sempre lavato in lavatrice senza problemi ma dopo il primo fiasco, non me la sono più sentita di provare.
Se volete avventurarvi a lavare le vostre creazioni in lavatrice perché il vostro programma per i delicati non vi ha mai tradito, vi consiglio sempre di fare una prova di lavaggio prima di mettere il capo finito in lavatrice. La cosa più semplice è farlo con il campione che avete realizzato prima di lavorare il vostro indumento. Consiglio inoltre di non metterlo da solo nel cestello ma con altri capi in modo da simulare il peso del capo finito e la possibile interazione con altri indumenti.
Filati che non metterei in una lavatrice datata:
- Stoppini
- Mohair
- Filati bulky e superbulky il cui peso da bagnati potrebbe portare a movimenti bruschi che possano favorire l’infeltrimento.
So che alcune persone mettono il capo in lavatrice solo per la centrifuga ma devo dire che questo metodo non l’ho mai sperimentato. Tenete comunque conto che anche il movimento e non solo la temperatura favoriscono l’infeltrimento quindi i movimenti che avvengono prima della velocità massima impostata potrebbero portare comunque a qualche danno.
Da quando invece è arrivata la mia lavatrice nuova (Haier HWD80 Serie I-Pro 7 Slim, che è anche asciugatrice) ho osservato bene il programma lana ed ho notato sostanziali differenze rispetto al programma lana della lavatrice precedente.
La prima differenza è la durata del programma che in questa lavatrice è di meno di un’ora (40 minuti, per la precisione). Il movimento dei capi nel programma lana è minima, riproducendo in pratica l’ammollo che si fa a mano. La temperatura si può impostare a 20°C oltre che a 0 e 30° e la centrifuga dura meno degli altri programmi oltre ad essere programmabile nei giri.
Queste osservazioni mi hanno portato a provare anche con i capi fatti a mano. Dapprima con titubanza e cominciando da quel maglione che magari non ho messo questa stagione perché non mi piace più tanto, per finire con i miei maglioni e scialli preferiti, anche Agnes Jumper e quello in cachemire.
Il settaggio di default del programma lana è 0°C – 800giri/min, ma ho sperimentato anche 400 giri e lavaggi a 20°C quando in inverno l’acqua di Milano è decisamente più fredda, ottenendo ottimi risultati in tutti i casi.
Unico caso non sperimentato capi lavorati con stoppini grossi come il mio primo capo infeltrito.
Mi sento quindi finalmente di poter dire che con il programma giusto si possono lavare i capi lavorati a maglia anche in lavatrice.
Le istruzioni di lavaggio
Quello che mi raccomando è comunque di seguire sempre le istruzioni riportate in etichetta perchè solo in questo modo potete eventualmente lamentarvi dell’accaduto con la società che produce il filato.
Vi lascio qui un riassunto dei simboli per la cura dei capi (lavaggio, asciugatura e stiratura). Il vostro programma lana dovrebbe essere in grado di simulare il lavaggio a mano.
Happy knitting… and washing!
Manuela
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